20 ottobre 2023, ore 18 – Conversazione a partire da “Eleanor Oliphant sta benissimo” di G. Honeyman

Venerdì 20 ottobre, alle 18, vi aspettiamo al secondo incontro di “INTERLINEA, Tra le righe dei romanzi“, il gruppo di lettura di MIND, a cura di Roberto Pallocca e Stefania Studer.

Il tema di questa seconda edizione sarà La solitudine, che cercheremo di indagare in tutte le sue forme e in tutte le sue accezioni attraverso la lettura di quattro romanzi, uno al mese, fino a dicembre.

Abbiamo iniziato il 22 settembre scorso chiacchierando attorno a “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf.

Venerdì 20, da Bibliopop, in via Don Ugo Bassi a Santa Maria delle Mole (RM), chiacchiereremo intorno al libro “Eleanor Oliphant sta benissimo”, romanzo d’esordio della scrittrice scozzese Gail Honeyman e caso editoriale pazzesco.

Un romanzo che affronta la solitudine (un problema troppo spesso sottovalutato) e la difficoltà di comunicare con il mondo che ci circonda con uno stile semplice, fluido, efficace, capace di mostrare al lettore i sentimenti, i pensieri e le azioni stesse dei personaggi. La protagonista si farà accompagnare dal lettore in questo viaggio che partirà da un taglio dei capelli fino ad arrivare alla sua anima. Un viaggio che si compie dall’esterno verso l’interno, partendo dalla banale convinzione che per farsi accettare bisogna apparire.


Dal testo
«Io esisto, no? A volte ho la sensazione di non trovarmi qui e di essere un frammento della mia immaginazione. Ci sono giorni in cui i miei legami con la terra mi sembrano così labili che i fili che mi tengono fissata al pianeta sono sottili come una ragnatela, come zucchero filato. Una violenta folata di vento potrebbe staccarmi del tutto, sollevandomi e facendomi volare via, come un seme di tarassaco.»


La trama
Eleanor lavora da quando ha 21 anni in ufficio da Bob come contabile. Dal lunedì al venerdì, nella pausa pranzo mangia un sandwich e legge il giornale. Il venerdì prima di ritornare a casa compra una pizza margherita, del Chianti e due bottiglie grandi di vodka che le tengono compagnia durante il weekend un po’ troppo lungo. La quotidianità di Eleanor ruota intorno agli orari di lavoro, nessun rapporto sociale, nessun amico, dedica le sue attenzioni solo ad una piantina: Polly.

Il giorno della settimana che teme di più è il mercoledì, «l’ora della mamma», che la chiama dalla prigione. Eleanor ne è sempre stata succube, cresciuta con le sole parole di disprezzo che la madre le rivolgeva. Eleanor non sa che di lì a poco la sua vita sarà stravolta.

Un giovedì sera si reca per lavoro ad una serata di beneficenza in un pub e si innamorerà del cantante di una band: Johnnie Lomond. Lei non può saperlo ma sarà la fine e l’inizio di tutto.

Inizierà a seguirlo sui vari social, comprerà finalmente un cellulare, pur di restare sempre aggiornata, e sarà per lui che inizierà per la prima volta a curare il suo aspetto, a fare shopping e a prepararsi a quello che sarà il loro primo incontro “casuale”. Aspettando con ansia quel momento, le giornate di Eleanor sembrano scorrere come sempre, fin quando il pc dell’ufficio smette di funzionare ed è costretta a chiedere aiuto al tecnico dell’helpdesk, Raymond Gibbons. Sarà lui ad avvicinarsi lentamente ad Eleanor, con i suoi modi a volte goffi, a volte invadenti, buttando giù i muri che Eleanor ha costruito intorno a sé per proteggersi.

Una sera, ritornando a casa, Raymond divide con lei un pezzo di strada; nel tragitto un uomo anziano viene colpito da un malore e lui corre ad aiutarlo. Sarà proprio la conoscenza con questo uomo, Sammy, che le scombussolerà la vita. Quando lei andrà a trovarlo insieme a Raymond in ospedale, Sammy le accarezzerà dolcemente il viso, un contatto del tutto inaspettato per Eleanor, che la scioccherà.

Non riesce a capire come mai una semplice carezza sul suo volto possa averla turbata così tanto nell’animo, qualcosa si è smosso, qualcosa che non può più ignorare. Il calore sprigionato da quel dolce contatto, degli occhi che per la prima volta non la giudicano, ma l’accettano, la fanno sciogliere in un pianto. – estratto da Letture.org

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