28 aprile 2023: Conversazione a partire da “Abbiamo sempre vissuto nel castello” di S. Jackson

Venerdì 28 aprile, alle 18, ci sarà il secondo incontro di “INTERLINEA, Tra le righe dei romanzi“, il gruppo di lettura di MIND, a cura di Roberto Pallocca e Stefania Studer.

Questa prima rassegna, che avrà come tema La famiglia, propone la lettura di quattro romanzi, uno al mese, provenienti da letterature differenti, che affrontano questo tema da punti di vista e con toni molto diversi.

Ci vediamo il 28 aprile, da Bibliopop, in via Don Ugo Bassi a Santa Maria delle Mole (RM), per chiacchierare intorno al libro “Abbiamo sempre vissuto nel castello”, l’ultima opera scritta dall’autrice statunitense Shirley Jackson nel 1962, tre anni prima di morire.


Una ragazza diciottenne, Mary Katherine “Merricat” Blackwood, vive con la sorella e lo zio in una proprietà nel Vermont. La narrazione comincia sei anni dopo una tragedia che ha relegato i tre superstiti nella loro casa, isolata dalla vita degli abitanti del piccolo villaggio.

Con toni provocatori e quasi ironici, Merricat ci racconta la sua vita da reclusa, in uno stato di incomprensibile felicità, con la sorella Constance e lo zio Julian, invalido, che ci rivela attraverso i suoi deliri i fatti di sei anni prima: durante una cena, tutta la famiglia Blackwood era stata avvelenata con dell’arsenico mescolato allo zucchero posto sui mirtilli che avevano mangiato come dessert; Julian era sopravvissuto all’avvelenamento riportando gravi danni al fisico e alla mente, mentre Merricat non aveva presenziato alla cena perché mandata a letto in castigo. Constance, l’unica ad aver evitato di zuccherare i mirtilli, era stata inizialmente riconosciuta come colpevole, ma poi era stata scagionata e il delitto era rimasto impunito.

I tre si sono abituati alla solitudine, creandosi una loro routine che hanno iniziato a difendere strenuamente, tenendo alla larga qualsiasi ingerenza esterna. Merricat è l’unica a scendere due volte a settimana nel villaggio, subendo un apparentemente immotivato astio da parte dei paesani. E quando in tanta armonia irrompe l’Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.


Cosa dicono del libro?

«“Abbiamo sempre vissuto nel castello” è un romanzo sottile, che grazie al minuzioso metodo della Jackson riesce a suscitare emozioni scompigliate e torbide pur mantenendo toni pacati e quindi ancor più disturbanti».
QLibri

«Ammirata da Stephen King e Neil Gaiman, l’autrice, affetta da agorafobia lei stessa e soggetta a continue crisi nervose, dà vita ad una storia perfetta sia per il linguaggio semplice ed efficace, sia per la simmetrica progressione degli eventi attraverso la costruzione di una trama all’apparenza immobile, eppure sostenuta da un crescendo inesorabile».
Mangialibri

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